Almabike: un laboratorio “sensibile” su due ruote per migliorare la qualità dell’aria in città -

Almabike: un laboratorio “sensibile” su due ruote per migliorare la qualità dell’aria in città

Non una semplice bicicletta, neppure solo un modello connesso in rete, ma a un vero strumento di ricerca finalizzato al rilevamento dell’inquinamento atmosferitco e al potenziamento della mobilità sostenibile, agendo tramite la tecnologia su ambiti sia sociali che ambientali. Il Progetto è finanziato dal Ministero dell’ambiente

Almabike: sustainable moving lab



Origini

Almabike nasce come progetto multidisciplinare per rispondere al contempo ad esigenze di sostenibilità ambientale e di ricerca scientifica. Il percorso che ha portato nel 2020 all’attuazione del progetto nasce nel 2017 con un Concorso di progettazione rivolto a studenti universitari. Lo studente vincitore, iscritto al corso di laurea di Ingegneria Edile-Architettura
presentò un progetto ispirato ai modelli tradizionali di biciclette bolognesi, con uno sforzo estetico di recuperare storia, cultura e semplicità. Il progetto subisce un’evoluzione grazie al Bando di finanziamento del Ministero dell’Ambiente. Il bando permette di innalzare il livello tecnologico e scientifico della bicicletta, garantendo la trasformazione alla tipologia di connected bike. 


Nel 2018 il tipo di bicicletta subisce un’evoluzione, grazie al contributo di un designer professionista (Jonny Mole) che garantirà il deposito di un brevetto universitario sul design stesso della bicicletta. Arriva il primo prototipo. 
A fine 2019 viene pubblicato il bando per la produzione di 650 biciclette. Nell’autunno 2020 ha avvio il servizio, con la pubblicazione del bando per selezionare 600 studenti che avranno in concessione la bicicletta per la durata dell’anno accademico

Descrizione
La bicicletta ha la configurazione di citybike di tipo connected, disponendo di sistema GPS per il tracciamento della posizione con sistema di invio di alert in caso di furto. Il sistema infatti dispone di autorizzazioni che permettono all’utilizzatore di mettere nello stato di “fermo” il veicoli e nel caso di spostamento non autorizzato viene inviata una mail di warning. 

Una parte di biciclette è invece destinata alla ricerca scientifica e, oltre alla dotazione indicata, presenta un sensor pack micronizzato, idoneo per la collocazione nella sella della bicicletta, in grado di rilevare inquinanti atmosferici (PM2,5. PM10), rumore, dati inerziali e parametri ambientali (temperatura, umidità relativa, pressione).

La ricerca
Il progetto di ricerca scientifica nasce nella collaborazione tra AUTC Area Edilizie e Sostenibilità e DICAM – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali, nell’unità di ricerca DICAM Strade (ICAR04). Il progetto si basa sulla concessione di 50 Almabike ad un gruppo di dipendentei selezionato tramite Bando. Il progetto ha come obiettivo generale lo studio dell’impatto dell’IOT nella mobilità sostenibile e nel rapporto domanda-offerta di trasporto.

Gli obiettivi particolari sono:
- Studio delle varaibili agenti sulla scelta del percorso.
- Studio dell’impatto della progettazione stradale e delle infrastrutture ciclabili nel comportamento dei ciclisti.
- Studio dell’impatto dei fattori di Sicurezza Stradale nel comportamento dei ciclisti e nella scelta del percorso.
- Studio dell’impatto della consapevolezza delle condizioni di inquinamento dei rami strada sulla scelta del percorso.
- Valutazione eventuale sulle condizioni di salute dei ciclisti in funzione del livello di particolato presente nell’aria.
Il progetto prevede inoltre la condivisione da parte degli utenti in cloudsourcing delle
informazioni puntuali sulla qualità dell’aria.


I sensori sono stati sviluppati in collaborazione al FabLab Barcelona e si basano sulla piattaforma smartcitizen.
Il progetto ha durata triennale e verrà scalato al contesto parigini, grazie alla collaborazione con l’Università Gustave Eifffel di Parigi